Contanti, in Italia per 4 milioni di persone prelevarli è un’impresa

Contanti, in Italia per 4 milioni di persone prelevarli è un’impresa

Contanti, in Italia per 4 milioni di persone prelevarli è un’impresa


Per 4 milioni di italiani prelevare contanti non è affatto facile: il 7% della cittadinanza vive nei tremila Comuni dove non ci sono filiali bancarie con i loro sportelli bancomat. Se l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici previsto dalla prima manovra della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, presentata al Parlamento scatterà sopra o sotto i 60 euro bisognerà aspettare le trattative con l’Unione europea, ma per una buona porzione di italiani avere tra le mani il cash è più complicato del previsto. 

A mettere in fila tutti i numeri è stata la Federazione autonoma bancari italiani (Fabi) che ha incrociato i dati di Banca d’Italia sulla diffusione degli atm (gli sportelli automatici di prelievo) con le statistiche Istat sulla cittadinanza: la regione in cui la maggior percentuale di cittadinanza non è raggiunta da una banca è il Piemonte (13,8%), ma “se al Nord la desertificazione bancaria interessa il 6% della cittadinanza, al Centro il fenomeno risulta più circoscritto (3,2%), al Sud e nelle isole, dove la questione è decisamente più marcata, i cittadini che non hanno più un’agenzia bancaria ‘sotto dimora’ né a distanza contenuta rappresentano il 10,7% dei residenti”. 

Le cifre assolute fanno una certa impressione: in Campania 700mila italiani vivono senza avere una filiale nel loro stesso comune; in Lombardia sono ben 483 i municipi senza banche per oltre mezzo milione di persone scoperte. Certo in questi comuni ‘unbanked’ potrebbero esserci dei bancomat di Poste italiane, ma c’è una differenza profonda nella diffusione degli atm: in tutta Italia sono censiti 33mila atm nelle filiali bancarie e solo 8.107 nei 12.761 uffici postali, come si rileva dalla lettura del bilancio 2021 di Poste Italiane. Pur volendo, insomma, per colmare totalmente il gap c’è ancora lavoro da fare.

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Il faro della Bce sull’accesso al contante

Anche la Banca centrale europea ha acceso un faro sull’accesso al contante. L’Eurosistema in estate ha pubblicato uno studio dettagliato condotto nei 19 paesi dell’area, senza però poter rendere noti i risultati spacchettati per ogni nazione (ad eccezione di un focus sull’Austria). “La quota di cittadinanza che dispone di punti di accesso al contante è disomogenea tra i paesi. La percentuale di persone che vivono in un raggio di 5 chilometri dal punto di accesso al contante più vicino varia dal 77 % nel paese con la copertura più bassa al 100 % nel paese con la copertura più elevata”, si legge. Le banche centrali e le autorità, viene evidenziato, “non dispongono ancora di uno strumento analitico per stabilire se l’attuale distribuzione dei punti di accesso al contante sia ottimizzata dal punto di vista dell’interesse pubblico” e questo comporta quindi squilibri tra i grandi e piccoli centri che possono contare su un numero differente di Atm. 

La Bce si è anche chiesta quale fosse la percezione dei cittadini quando si tratta di accesso al contante. “In generale – si legge – nella maggior parte dei paesi, i cittadini hanno reputato facile (“molto facile” o “piuttosto facile”) l’accesso al contante tramite atm. In media, nell’area, l’89 % degli intervistati ha considerato facile ottenere contante da un atm. Solo un intervistato su dieci ha valutato l’accesso al contante tramite atm come “piuttosto difficile” (7 %) o “molto difficile” (2 %). I paesi con la quota più elevata di intervistati che hanno ritenuto difficile l’accesso tramite atm sono Malta (21 %), Grecia (17 %), Lituania (16 %) e Belgio (15 %)”. 



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di Michele Chicco www.wired.it 2022-12-02 06:00:00 ,

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